CITTÀ DEL MESSICO—Humane World for Animals, precedentemente nota come Humane Society International, accoglie con cautela il voto del Congresso di Città del Messico per vietare le cosiddette “corride violente”.
Il divieto introduce nuove regole con effetto immediato che proibiscono di uccidere i tori all’interno o all’esterno delle arene, così come di procurare loro danni fisici, fra cui il ferimento con oggetti appuntiti come spade o lance. La riforma, approvata con 61 voti favorevoli e uno contrario, vieta questo tipo di violenze sugli animali nelle corride, nelle novilladas, nel rejoneo, nelle becerradas e in altri eventi in cui i tori tradizionalmente vengono feriti o uccisi. I tori non saranno più esclusi dalla legge sulla protezione degli animali e, per la prima volta, riceveranno una completa tutela legale contro gli abusi. Dopo ogni evento, i tori dovranno fare ritorno agli allevamenti di provenienza.
La proposta è stata avanzata la scorsa settimana da Clara Brugada, Capo del Governo di Città del Messico, a seguito di una petizione promossa da México Sin Toreo, una coalizione di organizzazioni non profit, firmata da 27.442 cittadini e cittadine. Anche la Presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha espresso il suo sostegno all’iniziativa.
Il divieto elimina quindi le crudeli pratiche del ferimento e dell’uccisione degli animali da arene come Plaza México, la più grande plaza de toros del mondo. Tuttavia, Humane World for Animals avverte che “senza violenza” non significa “senza sofferenza”, perché i tori continueranno a subire lo stress causato dal trasporto, dall’ingresso in un’arena rumorosa e dall’essere forzati a caricare la bandiera con il drappo rosso del matador, anche nota come muleta.
Anton Aguilar, Direttore Esecutivo di Humane World for Animals in Messico, ha dichiarato: “Anche se questo non è un divieto totale delle corride a Città del Messico, rappresenta un passo importante verso lo stop alla tortura e all’uccisione degli animali per divertimento e rafforza il nostro impegno per una società più compassionevole. I tori non saranno più sottoposti a brutali crudeltà come l’essere ripetutamente accoltellati e infine uccisi nelle arene, cosa che accogliamo favorevolmente. Accogliamo positivamente anche il fatto che il Governo di Città del Messico abbia riconosciuto pubblicamente che le corride tradizionali sono intrinsecamente violente e socialmente inaccettabili. Ogni passo che compiamo verso un trattamento più compassionevole degli animali ci aiuta a costruire una società più etica. Tuttavia, è importante anche riconoscere che un evento senza violenza non è un evento senza sofferenza, perché i tori saranno ancora sottoposti a un significativo e totalmente inutile stress. Continueremo a batterci per un futuro senza crudeltà, in cui nessun animale sia costretto a soffrire in nome del divertimento”.
Le corride a Città del Messico erano state sospese da un giudice nel maggio del 2022, ma quella decisione è stata annullata dalla Corte Suprema di Giustizia nel dicembre del 2023. Nella stagione delle corride di Città del Messico del 2024, sono stati uccisi 54 tori in nove giorni. La corrida è vietata in cinque Stati messicani: Sinaloa, Sonora, Guerrero, Coahuila e Quintana Roo.
La pratica è già stata proibita in diversi paesi del mondo, tra cui Argentina, Cuba e Italia, e più recentemente in Colombia, che ha annunciato l’introduzione di un divieto a luglio del 2024, con entrata in vigore nel 2027. Le oltre dieci arene presenti nel paese saranno trasformate in luoghi culturali e impianti sportivi. A livello globale, circa 180.000 tori vengono uccisi annualmente durante le corride, in paesi come Spagna, Francia, Portogallo e Venezuela.