MILANO—In concomitanza con la Milano Fashion Week e la COP 16.2 sulla biodiversità a Roma, è stata presentata una nuova interrogazione parlamentare sulla sorte dei visoni ancora confinati negli allevamenti italiani che, prima di essere messi al bando nel 2022, erano destinati alla produzione di pellicce. Humane World for Animals, precedentemente nota come Humane Society International, accoglie con favore l’iniziativa.
L’interrogazione, presentata dalla Senatrice Dolores Bevilacqua (M5S) e firmata anche dalla Senatrice Gisella Naturale (M5S), fa seguito a quanto accaduto nell’autunno 2024 presso un allevamento situato nel Comune di Capergnanica, in provincia di Cremona. Secondo le informazioni recentemente divulgate da LAV, l’identificazione di un nuovo focolaio di SARS-CoV-2 avrebbe comportato l’abbattimento dei 900 visoni che erano ancora confinati all’interno della struttura.
La Senatrice Bevilacqua dichiara: “L’interrogazione che ho presentato, la terza su questo tema, nasce dalla notizia di un nuovo focolaio di SARS-CoV-2 in un allevamento dove ancora si trovano animali che, prima del divieto, erano destinati alla produzione di pellicce. Tale focolaio ha portato all’abbattimento di 900 visoni, con rischi per la salute pubblica e l’ambiente. Nonostante l'introduzione del divieto di allevamento risalga al 2022, migliaia di visoni continuano a soffrire in condizioni inaccettabili, mentre il Governo non ha ancora adottato il decreto per il loro trasferimento a strutture autorizzate, come previsto dalla legge. Per questo il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste deve intervenire con urgenza per garantire il benessere degli animali, rispettare le norme vigenti e prevenire ulteriori rischi per la collettività”.
Humane World for Animals ha contribuito in prima linea alla battaglia che ha portato, con un emendamento alla Legge di bilancio 2022, all’introduzione del divieto di allevare animali per la produzione di pellicce in Italia. In seguito, ha più volte ribadito la necessità che i Ministeri competenti disciplinassero l’eventuale cessione degli animali ancora rinchiusi negli allevamenti e il loro trasferimento in strutture gestite direttamente da associazioni di tutela animale o in collaborazione con le stesse. Insieme alle altre organizzazioni che si sono battute per l’introduzione del divieto, ha proposto una serie di requisiti strutturali e gestionali per il trasferimento dei visoni presso strutture diverse da quelle con finalità commerciali.
La mancata emanazione dei necessari decreti attuativi ha condannato gli animali a continuare a vivere in spazi inadeguati, esposti a ripetuti focolai epidemici. Dei quasi 6.000 visoni che erano ancora in vita all’entrata in vigore della Legge di bilancio 2022, si stima purtroppo che rimangano meno di 500 esemplari.
Alessandro Fazzi, Consulente Rapporti Istituzionali di Humane World for Animals Italia, commenta: “I Ministri incaricati di assicurare un futuro a questi animali sembrano essere venuti meno al proprio dovere, di fatto condannando o mettendo a rischio la vita di migliaia di esseri senzienti, così come la salute dei cittadini e delle cittadine italiane. Humane World for Animals Italia chiede che vengano finalmente adottati i provvedimenti volti a tutelare gli animali e la popolazione. Inoltre, in occasione della Milano Fashion Week, rinnova il suo appello nei confronti dei marchi di moda nazionali e internazionali, affinché adottino politiche fur-free”.
Fra le ultime aziende che hanno risposto all’appello c’è il Max Mara Fashion Group. In seguito alla campagna lanciata da Humane World for Animals e dagli altri membri della Fur Free Alliance durante le Settimane della Moda dello scorso anno, che ha incluso il sorvolo di una mongolfiera sopra la sede di Max Mara a Reggio Emilia, il gruppo ha messo fine all’impiego di pelliccia nelle proprie collezioni.
Humane World for Animals ribadisce infine la necessità di vietare l’allevamento di animali per la produzione di pellicce in tutta l’Unione Europea. Sono 16 gli Stati membri che hanno già vietato questa pratica crudele e pericolosa per la salute pubblica, l’ultimo dei quali è la Romania.
Note:
I visoni di quasi 500 allevamenti per la produzione di pellicce in 13 Paesi d’Europa e Nord America sono risultati positivi al COVID-19, mentre l’influenza aviaria A(H5N1) è stata finora riscontrata in 72 allevamenti (uno in Spagna e 71 in Finlandia). Milioni di visoni, volpi artiche, volpi rosse, cani procione e zibellini sono stati uccisi per motivi di salute pubblica.
In un articolo pubblicato a luglio 2023 sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences, la prof.ssa Wendy Barclay e il dott. Thomas Peacock dell’Imperial College di Londra descrivono l’allevamento di animali per la produzione di pellicce come un’attività estremamente rischiosa, che—al pari del commercio di carne di animali selvatici—aumenta le probabilità di future pandemie.